Esther Hovers
False Positives
False Positives esamina come i sistemi di sorveglianza studiano il nostro comportamento
I sistemi di sorveglianza intelligente sono costituiti da telecamere in grado di rilevare i segni nel linguaggio del corpo e nei movimenti che potrebbero indicare una “intenzione criminale”. Gesti inconsueti che – all’interno di uno spazio pubblico – vengono segnalati come “anomalie”. Mappando tali anomalie, si strutturano gli algoritmi che orientano le telecamere in grado di rilevare i comportamenti devianti. False Positives esamina come i sistemi di sorveglianza studiano il nostro comportamento, sollevando la questione dell’accettabilità delle “classificazioni”, nonché della tutela della privacy negli spazi condivisi.
La ricerca di Esther Hovers si struttura sulle “8 anomalie”, segnalate dagli esperti di sorveglianza intelligente con i quali ha collaborato. Il progetto unisce fotografie e disegni di modelli al fine di fornire un’analisi all’interno e intorno al quartiere degli affari della città di Bruxelles.
Nella sua pratica artistica, Esther Hovers indaga il modo in cui potere, politica e sistemi di controllo esercitano attraverso la pianificazione urbanistica e l’uso dello spazio pubblico. Fotografa di formazione, crea installazioni dove fotografie, disegni, testi e film dialogano alla pari. Il suo lavoro è apparso su The New York Times, Washington Post, M – Le Magazine du Monde e Wired.

